Natale è prossimo e anche quest’anno Al Pascià si è tuffata in un sogno per prepararsi all’atmosfera delle feste insieme a voi. Caricate quindi la vostra pipa, accendete l’immaginazione e scivolate dolcemente con noi nella modalità natalizia con la nostra favola. E chissà che alla fine non riusciate a vedere il mondo con nuovi occhi.
ALL'ASTA PER BENEFICENZA UNO DEI NEI PELOSI DELLA BEFANA
Si terrà il 7 gennaio l’asta più bizzarra della storia. Il miglior elfo chirurgo plastico, scomodato per l’occasione, inciderà il mento della vecchia signora per una buona causa: fondo pensione per i Gufi Postali.
La notte tra il 6 e il 7 gennaio sarà l’ultima per il neo peloso di destra sul mento della Befana. Il suo ultimo viaggio sulla scopa, la sua ultima visita alle case di migliaia di bambini. Così ha deciso, dopo anni di carriera, la famosa “vecchia” che riempie di dolci le calze appese ai camini di tutto il mondo. L’operazione sarà fatta in day hospital. “Non c’è di che preoccuparsi. Nel giro di poche ore”, assicura Silyconir, l’elfo chirurgo plastico, “la Befana tornerà alla sua vita di tutti i giorni, solo alleggerita di qualche etto.” Anche se il suo sorriso sdentato non sarà più brutto come prima, a lei poco importa visto che il tutto sarà fatto per una giusta causa. Da un colloquio informale avuto con lei abbiamo capito che il diritto alla pensione per i Gufi Postali è un argomento che le sta a cuore. Ecco perché la decisione. Un magnate americano ha già offerto un milione di dollari per entrarne in possesso. Se il cimelio finirà nelle sue mani ha assicurato che lo donerà al Guggenheim in modo tale che rimanga comunque patrimonio di tutti. Una cosa è certa, se le venisse mai in mente di farsi raddrizzare il naso le abbiamo chiesto la cortesia di rimettersi al giudizio dei suoi followers, che nell’ultimo periodo sono cresciuti a dismisura. Ci manca solo di vedere il calendario della Befana, tutta rifatta, per il prossimo anno.
Babbo Natale ha appena finito di leggere quest’articolo sul North Pole Times. Tutte le mattine davanti a una tazzona di caffè dove inzuppa delle favolose ciambelle allo zenzero preparate da Sfornapane, lo gnomo di casa, si legge in santa pace il suo giornale. Prima che gli elfi vengano a chiamarlo per fare il punto sui regali da preparare, prima che le renne reclamino rumorosamente dalla stalla la loro colazione, prima che il suo computer si metta a scaricare le milioni di email spedite da ogni angolo del mondo, lui si siede al tavolo della cucina, ancora in ciabatte e si gode quegli attimi di tranquillità in compagnia solo di fragranti notizie. Stamattina però la fragranza di quella notizia lo ha un po’ sconvolto. Lui lo sa come vanno le cose. Se un giornalista si è preso la briga di chiudere il suo pezzo augurandosi che la Befana non si faccia “rifare” tutta, significa che qualche indiscrezione gli è arrivata all’orecchio.
E poi cos’è questa storia dei followers? Ma ecco che i suoi fidati lavoratori bussano alla porta, è arrivato il momento di cominciare la giornata. Così appoggia un po’ distratto il giornale sul tavolo, si infila gli stivaloni neri, la giacca pesante e si incammina verso il laboratorio. Prima di uscire però si dà un’aggiustata ai pantaloni, a volte ha la sensazione di vedere molto più delle punte dei piedi spuntare sotto alla sua pancia, ma è una sensazione passeggera, la circonferenza del suo girovita è sempre più o meno la stessa, guai a dimagrire. La barba invece sta esagerando, ha bisogno di una spuntatina, appena può deve fare un salto da Figaroquà, l’elfo barbiere. Le cose da fare sono tante nei giorni che precedono la vigilia e immerso nella sua quotidianità Babbo Natale si dimentica di quanto letto al mattino. Verso l’ora di pranzo assiste fra l’altro a una serie di situazioni che per lo stesso motivo di qui sopra, invece di insospettirlo, gli scivolano addosso. La renna Comet si è messa a fotografare dall’alto le sue carote prima di addentarle e ha condiviso poi lo scatto sul suo profilo Instagram con l’hashtag foodporn. Rudolph e Dasher si sono fatte un selfie e Rudolph ha chiesto di usare il filtro per ritoccarsi il naso rosso prima di postarla. Infine Armanyr, l’elfo sarto che si occupa del suo guardaroba, lo ha fermato per strada per dirgli che sarebbe passato da lui nei prossimi giorni per dare una svecchiata alla sua immagine e che quest’anno vanno i pantaloni più attillati e corti e che forse è arrivato il momento di passare ai mocassini, dando un tocco più hipster. Troppe cose cui pensare per vedere nella sua realtà una distonia. Una volta rincasato ad attenderlo c’è poi un profumino di arrosto al rosmarino e funghi fritti, opera delle mani sante di Sfornapane che ha il compito di mantenere inalterate le sue curve facendocela benissimo, tanto che Babbo Natale non riesce e pensare ad altro che a riempirsi lo stomaco e non nota la pubblicità sull’ultima pagina del North Pole Times che Sfornapane ha messo sulla poltrona di fianco al caminetto. La sera, infatti, per il nostro è un altro momento perfetto per godersi un po’ di pace, fumando la sua pipa e finendo di leggere quanto lasciato in sospeso al mattino, là sprofondato nelle pieghe di cuoio consumato mentre un ceppo d’abete profuma la casa. Una pacca soddisfatta sulla ciccia della sua pancia, un oh, oh, oh rotondo e pasciuto per congratularsi col cuoco e Babbo Natale si dirige dritto verso la sua postazione da dopocena. Il sorriso ancora sulla faccia quando improvvisamente il suo sguardo cade sulla fotografia nella quarta di copertina del quotidiano che ritrae un uomo con la barba bianca e un abito rosso bordato di bianco. Potrebbe quasi essere lui, anzi, a guardare bene è proprio una delle sue foto, quelle che il suo ufficio stampa utilizza per comunicazioni istituzionali. Ma qualcosa non gli quadra. Ha pantaloni più corti e attillati, come ha detto Armanyr. Ma non è tutto. L’hanno photoshoppato parecchio anche in viso: è più magro e più giovane. Ma perché? Mentre la sua mano aderisce perfettamente alle forme accoglienti e generose della sua nuova pipa, una curvy Al Pascià appena arrivata, comincia a mettere insieme i pezzi della giornata trascorsa. A partire dalla Befana che con buona probabilità ha dato il via a un restyling sconsiderato, travestito da charity. Forse la finzione si è sostituita alla realtà, pensa. Che tragedia! Si cerca la verità sulle riviste, sui giornali e nei social network. Si dà la direzione all’esistenza con emozioni di plastica, con incontri virtuali e dei “mi piace” a suon di click. Babbo Natale ora ha questa nuova consapevolezza che lo intristisce un po’. Così comincia a pensare da dove si possa partire per riaccendere la realtà. Ci vuole certamente più sostanza e meno apparenza e mentre riflette sul da farsi sente quasi vibrare la sua pipa nella mano, che di sostanza non se n’è fatta mancare in questa nuova linea tutta curve. Del resto anche lui di curve ne sa qualcosa. Quasi come un campanello d’allarme hanno poi cominciato a cicaleggiare tutte le tecnologie di cui ormai anche casa sua è piena. E Babbo Natale ha un’idea. Bisogna spegnere la macchina per riaccendere l’uomo. Bisogna toccare di più e fotoritoccare di meno, guardare il profilo di un amico che ci sta di fronte e non su facebook, bisogna ricominciare a chiedere ai nonni com’era il passato e non solo a Google. Bisogna riprendersi questa vita che ci sta sfuggendo di mano, anzi di mouse. E con un sorriso beato facendosi sempre più rosso in viso per la felicità, decide che è proprio questo che porterà in dono a tutti quest’anno, anche se nessuno lo ha richiesto: un tocco di umana realtà.
Siete curiosi di sapere cosa dice la pubblicità sul North Pole Times che usa la sua foto anche se un po’ ritoccata?
“Babbo Natale vale 18 volte più di Apple, il brand societario più caro. Il brand Santa Claus vale ben 1,6 trilioni di dollari rispetto agli 87,3 miliardi di Apple. Lo sostiene la società di ricerca britannica Brand Finance.”
C’è bisogno di chiedersi perché? Perché non c’è tecnologia al mondo che possa vincere sulla realtà delle emozioni.
Per questo Natale spegnete internet e accendete un’emozione. E la meraviglia della realtà riprenderà il suo posto. Auguri di cuore da Al Pascià.