Bocchini

Parlar di pipe è sempre cosa piacevole e curiosa: analizzarne la fattura, la costruzione, le forature e le finiture aiutano l’appassionato a sentirsi sempre più parte integrante di questo affascinante mondo e dello strumento stesso (se il tabacco è il “carburante” della nostra radica il fumatore è “il pedale dell’acceleratore”, pronto a regolare a dovere la combustione ed il suo ritmo).

Al di là della radica, della sua estetica e delle varie forme ad essa associate un aspetto di notevole rilevanza è rappresentato invece dal bocchino, elemento indispensabile e meritevole di attenzione: non dimentichiamo che è proprio attraverso di esso che avviene il contatto più intimo, il vero punto d’incontro tra lo strumento ed il suo possessore.

Il bocchino può esser realizzato prevalentemente con tre tipologie ben distinte di materiali: l’ebanite, il metacrilato ed il tanto apprezzato cumberland (quest’ultimo può idealmente collocarsi nel mezzo sia per durezza che per resistenza all’ossidazione). Ma il nostro primario obiettivo, almeno per ora, sarà quello di concentrare l’attenzione non tanto sulle materie prime appena citate (le quali potrebbero trovare approfondimento in avanti) quanto sulle forme costruttive.

Andremo ora a classificare le principali e più diffuse linee:

• TAPERED: Il classico dei classici. È un bocchino di tipo “pieno”, caratterizzato da un restringimento preciso e lineare (che inizierà al cannello e si concluderà al dente) che restituisce una silhouette di forma conica al suo profilo. Un esempio pratico può esser rappresentato dalle pipe a marchio Dunhill.  

• SADDLE: Altra tipologia estremamente diffusa. Il bocchino “a sella” ha un avvio (al cannello) cilindrico e regolare per poi dar vita ad un’improvvisa scalinatura, un repentino e netto restringimento che, raggiunto lo spessore minimo, si mantiene costante fino al dente. Possiamo rintracciare la sella su svariate produzioni, artigianali e non.  

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  MODERN TAPERED: Non una vera e propria forma ma piuttosto una variazione sul tema “tapered”. In questo caso il bocchino non ha una linea conica netta: la partenza, al cannello, è cilindrica per poi subire un restringimento abbastanza dolce e morbido. Un esempio su tutti sarà rappresentato dalle produzioni dell’irlandese Peterson: la casa di Dublino tende ad adoperare bocchini “pieni” di questa tipologia.  

• HALF-SADDLE: La “mezza sella” è il giusto punto d’incontro tra un bocchino “saddle” ed un “tapered”. Lo scalino (e la relativa diminuzione di materiale) si presenterà sulla parte superiore o inferiore, mai su entrambe. “

Una menzione del tutto particolare va riservata al celebre “ARMY MOUNTED”.

Con questa denominazione si fa riferimento ad un bocchino privo di perno vero e proprio: la zona d’innesto sarà di forma conica e si andrà ad infilare nella sede, al cannello, con una semplice ma adeguata pressione. Il vero vantaggio offerto da un “innesto militare” è tutto nello smontaggio: solo con esso è infatti possibile rimuovere il bocchino durante la fumata o a pipa calda.

Anche in questo ambito è opportuno individuare un’interessante variante rappresentata dallo “SPIGOT”: un army mounted con la zona d’innesto rivestita dal metallo (generalmente argento). La sua valenza sarà prevalentemente legata alla sfera estetica (pur mantenendo i pro tipici dell’army).  

Delineate le principali forme che possono essere associate ad un bocchino possiamo individuare almeno tre linee fondamentali relative alla sua parte terminale e che saranno riscontrabili con una semplice osservazione dall’alto o dal basso:

• STANDARD: Nella variante standard (o classica) i fianchi del bocchino non subiscono nessun allargamento nella zona finale (se non, in alcuni casi, una lievissima apertura appena accennata). Questa accortezza, attualmente, risulta tra le più adoperate.  

• FISHTAIL: La “coda di pesce” è caratterizzata da un allargamento a mo’ di ventaglio capace di creare una superficie di maggiore comfort al morso (aumentando la zona di grip per la dentatura). È un accorgimento piuttosto diffuso, facilmente individuabile su vari brand e che dona un tocco di eleganza in più all’oggetto.  

• P-LIP: Il brevetto del dente di tipo “palatale” nasce in terra d’Irlanda, più precisamente in casa Peterson. L’uscita del fumo è rivolta verso l’alto, in direzione del palato. Il suo obiettivo prioritario è quello di preservare la lingua da scottature varie ed eventuali. Attualmente il brand di Dublino è l’unico che seguita a fare affidamento in modo continuativo sul P-Lip applicandolo a molte serie presenti a catalogo.  

Naturalmente tutti gli aspetti descritti potranno esser presentati sia su pipe dritte che su pipe curve.