Gli antichi marinai sperimentavano modi per conservare più a lungo il tabacco. Uno di essi consisteva nell’impregnarne una certa quantità di sciroppo zuccherino, farne una specie di palla (o inserirla in una rozza forma) e poi compattarla con vigorosa pressione delle mani. Da tempo non si fa più così: da quella pressatura fai-da-te si è arrivati a procedimenti via via più industriali a uso dei blenders: quelli che, nella precedente puntata, abbiamo chiamato “lavorazioni più impegnative”.
Prima di utilizzare la pressa è necessario umidificare: la cedevolezza di un materiale umido, dunque elastico, favorisce lo schiacciamento mentre tabacchi troppo secchi soggetti a pressione si sbriciolerebbero.
Plug e Flake - Si opera su foglie decostolate che si mettono in un grande stampo: a volte seguendo uno specifico ordine in base alle diverse tipologie di tabacco-base presenti, a volte semplicemente mescolandole. La pressa impiegata è potente: partendo da un ammasso alto circa un metro lo riduce allo spessore di circa quattro centimetri ottenendo una grande lastra, slab. La prima pressatura è pressoché istantanea. Molto più lunga la seconda, che interessa un numero cospicuo di lastre sovrapposte: l’insieme si riduce in misura molto minore ma la pressione costante, condotta in condizioni di temperatura e umidità controllate, dura anche diverse settimane. È in questa fase che l’intima compenetrazione dei componenti porta a un accordo perfetto fra di essi, mentre i processi di fermentazione affinano le qualità del prodotto. Alla fine la consistenza delle lastre è quasi simile a quella del legno. I bordi, rovinati dalla pressione, vengono rifilati e il resto della lastra tagliato in un certo numero di panetti, plug. Questi possono esser venduti così come sono, e in questo caso sarà il fumatore a ricavarne fette sottili da utilizzare nella pipa. Oppure è lo stesso fabbricante a tagliare e confezionare sottili fette chiamate flake.
Cake - A differenza del caso precedente, i cake (torte) sono prodotti con tabacco già tagliato, così che le diverse varietà possano compenetrarsi ancor più intimamente. Il resto è simile a quanto già descritto per i plug salvo il fatto che le forme sono più piccole e tonde, la pressione è unica e spesso al tabacco si aggiunge miele. Una volta pressato, il tabacco viene lasciato a lungo a riposare in condizioni controllate, innescando anche in questo caso la fermentazione. Come i plug, i cake possono esser venduti interi, tagliati a pezzi o a fette.
Spun o Roll Cut - Si inserisce in un tubo metallico del tabacco già tagliato e poi lo si mette sotto pressione mediante un pistone che scorre nel tubo. Quando dopo un periodo di riposo e fermentazione il rod (l’asta di tabacco pressata) viene espulso dal tubo, lo si avvolge con foglie di altri tabacchi. L’asta viene poi tagliata a pezzi o affettata in tondi chiamati coin caratterizzati dal fatto che la loro parte centrale, compressa, è ben riconoscibile da quella periferica, avvolta. Gli antichi marinai si comportavano diversamente: infilavano il tabacco in un lungo tubo di tela che poi assoggettavano a pressione torcendolo con forza.
Rope o twist tobacco - È una “corda” fatta di tabacco: le foglie scostolate sono ritorte e filate per ottenere fibre che opportunamente intrecciate vanno a formare la “corda”. Questa viene poi avvolta in altre foglie per creare un involucro esterno simile a quello dei sigari. Una volta la lavorazione era affidata a due persone che, in una piccola catena di montaggio, si occupavano l’una della corda e l’altra della parte esterna allungando man mano il rope. Ora tutto si fa a macchina. Completato il rope lo si dispone avvoltolandolo in spire e lo si inserisce in una pressa a vapore nella quale è “cucinato” per due, tre ore. Sempre nella pressa lo si fa poi raffreddare per sei, otto ore lasciando che la fermentazione faccia il suo corso. Viene venduto a pezzi oppure tagliato a fette sottili, curly cut o bird’s eye, nelle quali, come nei coin, il nucleo centrale si distingue bene dalla parte periferica.
Nei tempi antichi era questo uno dei modi più frequenti di commercializzare il tabacco. Si pensa che i primi a creare un rope siano stati i marinai, esperti nell’arte delle funi. Il tabacco del rope, molto ricco di nicotina, veniva usato nelle pipe, polverizzato e fiutato, masticato. Oggi è piuttosto difficile da trovare.
Arrivati a questo punto non rimane che confezionare il tabacco, dopo averlo ben mescolato (se necessario) un’ultima volta. Lontani sono i tempi in cui i marinai lo mettevano nei barili vuoti di rhum (aromatizzandolo) o in recipienti (un po’ fragili) di ceramica o porcellana, o lo avvolgevano in tele catramate dandogli così uno scomodo aroma di catrame. Ai giorni nostri, a parte i casi particolari di plug cake spun e rope, le opzioni correnti sono due: la busta di plastica o la più capiente lattina. Nelle confezioni, fra le quali il nostro fumatore della prima puntata si trova a fare la sua scelta, il tabacco si presenta in tante diverse conformazioni che contribuiscono in qualche modo a determinare le preferenze: sia per ragioni estetiche emozionali sia per il fatto pratico che caricare accendere, fumare con l’uno o l’altro prodotto può presentare visibili differenze.
TABACCHI SCIOLTI
Si presentano come insiemi più o meno variegati di striscioline e/o frammenti: per caricare ne vanno prelevati alcuni pizzichi dalla lattina o dalla busta. È la tipologia più comune, la più usata: con essi la pipa si carica più facilmente, la combustione si innesca e si mantiene senza troppi problemi: ideali per chi inizia a fumare ma apprezzati anche dagli esperti. Ve ne sono di diversi tipi:
Mixture
Il termine indicherebbe genericamente “mescolanza”, dunque blend, ma nel linguaggio degli appassionati è legato a un genere preciso di taglio: pezzetti e striscioline sottili e corte.
Wild Cut: (taglio selvaggio)
Così viene chiamato un taglio simile a quello della Mixture ma eseguito più grossolanamente.
Loose Cut (taglio sciolto)
Un taglio più grossolano rispetto a una mixture, di larghezza molto variabile, con striscioline medie e lunghe: una via di mezzo fra Ribbon e Wild Cut.
Ribbon Cut (taglio a nastro)
Il tabacco si presenta in tante striscioline fini abbastanza lunghe: qualche centimetro. Questo taglio si ottiene scomponendo flake ottenuti a loro volta tagliando un plug.
Broad Cut (taglio largo)
È un Ribbon con le strisce più larghe.
Shag
Sono sempre strisce ottenute come quelle del Ribbon, ma più fini. Un taglio talmente fine da essere sconsigliato ai neo-fumatori: il tabacco si accende subito ma, se non lo si controlla bene, brucia in un lampo.
Cross Cut (tabacco granulato)
Effetto di due successivi tagli perpendicolari fra loro (partendo da un plug) e della successiva scomposizione, questo tabacco è fatto a quadratini.
Ready Rubbed
Chi ama i cake o i plug ma non vuol perder tempo può scegliere questo taglio: i diversi frammenti e striscioline derivano dalla scomposizione di pezzi di cake o plug operata subito prima del confezionamento. Sono Ready Rubbed anche i “tagli a nastro” di vari spessori e i cross cut.
TABACCHI IN BLOCCO
Questo tipo di prodotti, che si ottengono con le “lavorazioni più impegnative”, non si presentano come tabacco sfuso variamente assortito ma come blocchi di diversa forma o “fette” che da tali blocchi si ricavano. Rispetto ai tabacchi sciolti sono meno comuni anche per il fatto che sono riservati ai fumatori esperti. Gente per la quale da un lato una certa difficoltà nel caricare, nell’accendere o nel gestire la combustione è parte del divertimento, dall’altro apprezzare le interessanti caratteristiche di plug, cake, spun, rope e loro derivati è motivo d’orgoglio.
Plug
Chi acquista un plug intero può comportarsi come i marinai d’una volta i quali, nei momenti e nei luoghi consentiti dal comandante, dal plug ricavavano le sottili fette (flake) di cui avevano bisogno per fumare. Queste vengono piegate in una particolare maniera e così inserite nel fornello, oppure vengono prima scomposte. A volte si lasciano riposare i flake per qualche ora dopo averli tagliati: una diminuzione dell’umidità favorirà l’accensione.
Flake
Per chi non vuol lavorare di coltello sono disponibili in particolari lattine anche i flake già tagliati.
Broken flake
Si tratta di flake parzialmente frammentati per facilitare ulteriormente il lavoro del fumatore.
Cube Cut
Il plug si può anche acquistare tagliato a cubetti.
Cake
Si possono acquistare anche interi, confezionati in maniera diversa dalle solite buste o lattine, oltre che in pezzi di varie dimensioni e fette sottili.
Crumble Cake
È un cake fatto con tabacco tagliato a ribbon cut. Caratteristica peculiare: facile da sbriciolare con le dita, senza ricorrere al coltello.
Spun
I pezzi di barra possono essere acquistati e poi affettati quando ce n’è necessità. Oppure sono disponibili i coins belli e pronti.
Rope
Stesso discorso per la “corda” di tabacco, che si può acquistare a pezzi (che si pagano a peso) o in curly cut / bird’s eye.
Navy Cut
Nei tempi antichi, sulle navi, il tabacco si trovava sotto forma di Spun (ricavato torcendo il tabacco dentro al tubo di tela) o Rope (filando il tabacco e poi facendone una corda). Il Navy Cut era il taglio con cui si affettava o lo Spun o il Rope. Poi la denominazione si è estesa al taglio del Plug.
Prima di concludere questo viaggio “dentro” al tabacco c’è ancora un aspetto da considerare.
Se l’ultima frazione della staffetta del tabacco è quella riservata ai fumatori, non possiamo ignorare che alcuni di essi non si accontentano di fumare: vogliono anche rubare il mestiere ai blenders! È un hobby affascinante, capace di dare soddisfazioni a chi ha pazienza tenacia e tempo.
Partendo dai prodotti in commercio si prova a modificarli con una semplice stagionatura nella confezione originale, oppure sottoponendoli al vapore o al calore del forno (tradizionale, a microonde). Il blend preferito si può migliorare aggiungendo altri tabacchi (anche ricavati da sigari), sperimentando aromatizzazioni o marinature. Ma c’è chi si spinge oltre acquistando piccole presse nei centri di bricolage o nei mercatini dell’antiquariato, adattando pezzi, perfezionando metodologie casalinghe fino a ottenere in casa il suo personalissimo cake o plug.
Il rovescio della medaglia è tutto il tempo (e denaro) perso in sperimentazioni mal riuscite, ed è per questo che si è parlato di tenacia. Ma chi ama queste cose bada soprattutto al risultato finale. Una volta perfezionata, potrà tenere gelosamente per sé la sua particolare “ricetta” o condividerla con altri appassionati in corsa, anch’essi, verso la perfezione. A coronamento delle fatiche, una bella pipata!